In un unico volume la "Storia della filosofia greca e romana" di Giovanni Reale: il grande antichista vi ha lavorato per quattro decenni, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso. Questo volume intende rendere omaggio al fondatore della fortunata collana del Pensiero Occidentale, riprendendo integralmente - con una rinnovata bibliografia - i dieci volumi editi da Bompiani nel 2004, che a loro volta aggiornavano i cinque editi da Vita e Pensiero nel 1975-80. Il tema di fondo è il "logos", la capacità di affrontare il mondo in maniera razionale, che distingue la filosofia da ogni altra forma di sapere. Giovanni Reale ritrova le prime tracce di razionalità nei testi orfici, per poi proseguire in un'appassionata ricerca che da Esiodo attraversa più di mille anni. Il punto finale è il decreto di Giustiniano, con cui nel 529 vengono chiuse tutte le scuole dell'Impero guidate da docenti pagani. Tale conclusione è anche testimone dell'ormai consolidata nuova visione del mondo, che ha visto fondersi la novità del Cristianesimo con la tradizione filosofica. Un termine segnato da quelli che per Reale sono i due momenti fondamentali del pensiero umano, la seconda e la terza navigazione. Platone usa questa metafora spiegando come dopo l'uso dei remi nel navigare si rendano necessarie le vele, figura del guardare oltre la realtà sensibile. Giovanni Reale propone anche una "terza navigazione", quella della fede, non presente nella filosofia greca e romana, ma da questa preparata. È il programma di una vita, della sua personale vita, che spiega anche il tono appassionato con cui è scritto questo libro, testimone di una ricerca che supera l'anonimato e la freddezza dell'accademia.
Il metodo generale da noi seguito è ispirato all'ermeneutica. Chi si accinge a interpretare un testo, mette sempre in atto un certo "progetto", con determinate "attese". Abbiamo cercato di avvicinarci sempre di più al messaggio dei vari pensatori, leggendo e rileggendo i loro testi e rimuovendo sempre di più le nostre "pre-conoscenze". Abbiamo sempre cercato di capire e di far capire l'autore, prescindendo da giudizi valutativi sulle sue conclusioni. Infine, abbiamo sempre cercato di cogliere il senso storico del messaggio di un filosofo, prima di fornire qualunque giudizio. E solo dopo che ci eravamo convinti di aver compreso un dato messaggio, abbiamo fornito, all'occorrenza, valutazioni. Questa "Storia della filosofia greca e romana" non è una "asettica ricostruzione", che tratta gli antichi come "pezzi da museo", che, sommersi dalla polvere dei secoli, non hanno ormai più nulla da dire all'uomo di oggi. Con Paul Valéry anche noi siamo convinti che dipende dalla disposizione e dell'animo del lettore che ciò che è antico parli o taccia: "ceci ne tient qu'à toi, ami n'entre pas sans désir."
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